È una domanda che avrò sentito decine di volte e che crea notevoli dubbi: come si può diventare interior designer in Italia?
Innanzitutto è bene aprire una parentesi sulla figura dell’interior designer: chi è, e di cosa si occupa? L’interior designer è un professionista che si occupa della progettazione degli interni della casa, dedicando molta attenzione alle finiture: è una professione che in qualche modo si avvicina a quella dell’architetto.
“Ho sempre pensato – racconta Francesca Di Fiordo, interior designer di Roma – che un architetto guarda la casa dall’esterno e la ritiene uno spazio vuoto da riempire secondo determinate regole e processi ben definiti, mentre un interior designer guarda quello stesso spazio dall’interno, come qualcosa da plasmare sulla base delle persone che lo andranno ad abitare, non soltanto trovando soluzioni alle loro esigenze, ma dando vita ad ambienti che rispecchiano le loro personalità. L’architetto ha una formazione più tecnica e scientifica, l’interior designer più artistica ed emozionale“. Per quanto dipenda dalla specializzazione dell’architetto la sua attitudine a essere più o meno tecnico o artistico, questa definizione rende l’idea delle due professioni.
In Italia non esiste un ordine professionale per gli interior designer, il che significa che chiunque può esercitare questa professione, senza la necessità di alcun tipo di abilitazione. L’interior designer non potrà ovviamente fare pratiche edilizia o urbanistiche, ma potrà ugualmente guidare i suoi clienti nello studio degli interni e nella scelta dei materiali. Sebbene non ci sia alcun obbligo a formarsi, è di vitale importanza essere molto competenti sugli argomenti che si affronteranno. Gli architetti – così come gli altri progettisti – hanno una visione più ampia della progettazione: per questo gli interior designer necessitano di ritagliarsi la propria nicchia di mercato specializzandosi su argomenti specifici, su cui devono avere una grande competenza.
Per prepararti a esercitare la professione di interior designer, puoi pensare di:
- > Laurearti in architettura, cercando possibilmente un’università che abbia qualche percorso dedicato all’architettura d’interni (cosa non molto facile da trovare)
- > Frequentare un corso privato dedicato all’interior design (ce ne sono tantissimi, con costi tendenzialmente alti)
- > Se te la cavi con l’inglese, puoi studiare da solo. Ci sono un sacco di libri che puoi studiare (uno su tutti se sei agli inizi: “The interior design” di Grimley e Love, Rockport Pub, 2018) e un sacco di corsi e lezioni su Edx, Coursera e Skillshare. Libri e lezioni possono essere un ottimo punto di partenza.
Qualsiasi strada tu abbia scelto per la preparazione teorica, dovrai poi farti una bella esperienza. Puoi farlo lavorando per qualcun altro per un po’ (con un progettista, un altro interior designer o anche in un negozio di arredamento) oppure buttarti a capofitto: nel secondo caso dovrai considerare che le prime volte sicuramente commetterai degli errori e ti servirà comunque qualcuno con più esperienza di te che ti possa supportare quando non saprai come risolvere qualche richiesta che ti è stata fatta (e credimi, ti capiterà di sicuro).
Valentina Bongio, interior designer di Milano, mi ha raccontato il suo percorso formativo, utile a capire la strada migliore per affrontare la preparazione alla libera professione: “Ho intrapreso gli studi di interior design presso un’istituto privato: un aspetto per me fondamentale è stata la possibilità di confrontarmi fin da subito con le dinamiche e le esigenze di vere e proprie commesse, grazie a periodi di formazione in uno studio di architettura di Morbegno, la mia città di origine. Dopo aver conseguito il titolo di studio con lode nel 2014 e le certificazioni di disegnatore edile e di progettista del settore legno-arredo, ho continuato l’esperienza lavorativa presso questo studio approfondendo il processo di ideazione e realizzazione sia di interni abitativi sia di spazi espostivi. Nel 2015 mi sono trasferita a Milano, dove ho iniziato a collaborare con uno studio di architettura, grazie al quale ho avuto modo di seguire vari progetti – abitazioni, hotel, spazi espositivi, yacht e prodotti – in Italia, Finlandia, USA e Cina. Nel 2018, dopo quattro anni di esperienza, ho deciso di dedicarmi alla libera professione e contemporaneamente di approfondire le tecniche di modellazione digitale in modo da poter offrire ai miei clienti, privati e professionisti, un servizio ancora più completo.“
Qual è la parte più bella della professione dell’interior designer? “Ciò che più mi entusiasma – racconta ancora Valentina Bongio – è il fatto che ogni progetto è diverso rispetto al precedente perché ogni ambiente è unico e ha una propria storia da raccontare, così come ognuno di noi. Doversi confrontare con esigenze e aspettative ogni volta differenti non è sicuramente semplice ma è uno degli aspetti che rendono questo lavoro così interessante e appassionante“.
Cosa ne pensi di questa meravigliosa professione? Se hai domande puoi accedere alla sezione “Domande & Risposte” tramite il banner azzurro qui sotto, sarò felice di rispondere ai tuoi dubbi!
Ringrazio tanto Francesca e Valentina per il tempo che mi hanno dedicato.
Tutte le immagini – compresa quella di copertina – sono realizzate da Valentina Bongio e sono di sua esclusiva proprietà.
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