Una domanda che sembra banale ma non lo è. Tantissime persone scelgono il gres porcellanato come pavimento o come rivestimento di casa, ma spesso senza avere la minima idea di cosa sia. Scopriamolo allora insieme in questo post.

A parete Imola The Room, a pavimento Imola Koala

Il gres porcellanato è la ceramica più robusta che possiamo trovare in commercio. È il materiale utilizzato per fare piastrelle per pavimenti esterni e interni, nonché per rivestimenti. Anche le grandi lastre sono fatte in gres porcellanato, utilizzate anche per le facciate ventilate.
Il gres è ottenuto da un mix di argille, minerali (feldspati e caolino) e sabbia: queste materie prime sono prima macinate e poi atomizzate, per ottenere una polvere molto fine adatta a essere formata e successivamente pressata. A seconda della linea di produzione, il composto passerà sotto a una pressa o – nelle linee a pressa continua – sotto a dei rulli che la compattano. Successivamente la piastrella viene decorata attraverso la stampa digitale (e/o attraverso il rotocolor) e poi cotta in forno a circa 1250°C.

Questo processo di produzione permette alle piastrelle in gres porcellanato di essere molto resistenti al graffio e alle macchie. Dal momento che la legge permette di classificare questo materiale solo quando l’assorbenza è inferiore allo 0,5%, viene da sé che il gres porcellanato è quindi adatto anche all’utilizzo in esterno, in quanto non assorbendo non patisce il gelo. Questo materiale non è infiammabile e non rilascia composti organici volatili nell’aria (tutte le aziende che fanno la certificazione francese per i VOC risultano in A+). Interessante anche l’aspetto di sostenibilità del processo di produzione: oggi si può riciclare anche il 100% dell’acqua reflua e dei rifiuti provenienti dal processo produttivo. Per ogni metro quadrato possono essere consumati anche solo 0,06 kwH di corrente, spesso risultanti da fonti alternative.

Il gres porcellanato è uno dei fiori all’occhiello dell’Italia. La produzione di ceramica (oggi principalmente gres porcellanato, ma in maniera più marginale anche di mono- e bi-cotture per rivestimenti) si concentra soprattutto in Emilia Romagna tra le provincie di Modena, Reggio Emilia e Bologna, ma è presente anche in varie altre zone d’Italia (Campania, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Veneto). Nel 2020 la produzione italiana si è attestata a 330 milioni di metri quadrati (in netto calo rispetto all’anno precedente a causa del lockdown in primavera, che ha fermato anche le produzioni). La vendita è invece decisamente più positiva: 391 milioni di metri quadrati (solo -4% rispetto al 2019), di cui solo 73 milioni di mq sono stati venduti in Italia, mentre tutto il resto (317M) all’estero. L’estero consiste sopratutto nell’Europa (2/3 delle esportazioni), ma anche negli Stati Uniti. L’Italia non è prima al mondo come volume di esportazione, in quanto alcuni Paesi come Cina e Spagna ci sono sopra. Tuttavia è prima come prezzo medio di vendita: come a dire, vendo qualche metro quadrato in meno, ma non accetto compromessi sulla qualità. L’Italia è infatti riconosciuta come produttore di ceramica e gres porcellanato di alta qualità, presente in tutte le fiere di settore (Batimat in Russia e Coverings negli USA, le principali fuori dall’Europa).

Fap Firenze

Quali tipi di gres porcellanato esistono? Il gres porcellanato si divide in due tipi:
Smaltato (“GL”, glazed), è la generazione precedente di gres porcellanato che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Ampiamente utilizzato ancora oggi, consiste in uno strato di smalto colorato (che riproduce la grafica desiderata) applicato sulla piastrella in gres porcellanato. La qualità migliore di queste piastrelle ha l’impasto colorato, cioè sono utilizzati dei coloranti nell’impasto in gres in modo da dargli un colore simile a quello dello smalto.
Non smaltato (“UGL”, unglazed), è la nuova generazione di gres porcellanato prodotta da quasi tutti i macchinari più recenti. Per quanto la definizione lo voglia come un materiale “tutta massa”, è in realtà molto simile al gres smaltato con impasto colorato. Per il privato non ci sono veri vantaggi nel scegliere un gres smaltato o non smaltato, è solo una differenza tecnica di produzione.

Quali sono i pro del gres porcellanato? Sicuramente la scarsa manutenzione che richiede. È un pavimento difficile da graffiare e da macchiare, e non richiede particolari trattamenti o attenzioni. Può essere anche trattato (se ha una finitura opaca) con prodotti chimici aggressivi, per rimuovere eventuali macchie. Può essere lavato con tutta l’acqua che desideri, non ne risentirà.

Quali sono i contro del gres porcellanato? Il gres punta spesso all’emulazione di altri materiali piuttosto che sviluppare una sua identità che lo renda caratterizzante.

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Una risposta a “Pro e contro del Gres Porcellanato”

  1. LUCA IETRI

    il laminam lucido è vero che rispetto al naturale perde parte della sua resistenza alle macchie (idrorepellenza) in quanto in fase di lucidatura si ‘aprono’ i pori aumentandone la possibilità all’assorbimento ?????

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