Piastrelle antibatteriche e autopulenti? Esistono!

Immagina di avere una piastrella che si pulisca da sola se utilizzata come rivestimento esterno. Potresti avere le facciate della casa perennemente belle e pulite. Ma questo ti aiuterebbe anche all’interno, perché le piastrelle sarebbero molto più facili da pulire.
Immagina di avere una piastrella battericida, che riesca tramite un processo naturale (fotocatalisi) a eliminare i batteri presenti sul pavimento o sui rivestimenti.
Immagina inoltre che la stessa piastrella possa inoltre essere antinquinante, trasformando alcuni dei peggiori inquinanti dell’aria interna (formaldeide in primis, ma anche acetaldeide e acetone) ed esterna (ossidi di azoto) in sali minerali.

ESISTE DAVVERO – Ora puoi smettere di immaginare, perché tutto questo esiste: è il trattamento che, a seconda del produttore, puoi trovare denominato Active (marchio di Graniti Fiandre) o Bios (marchio di Casalgrande Padana). In linea di massima (con un’eccezione, che ti spiegherò più avanti) il trattamento consiste in uno strato superficiale contenente alcuni elementi tra cui il biossido di titanio in dimensioni micrometriche (e non nanometriche): come se fosse un ulteriore strato di smalto sulla piastrella, cotto a 700°C circa. Nelle immagini sotto, Graniti Fiandre spiega l’azione del trattamento Active.

NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA – Il fatto che il trattamento venga fatto a una cottura di soli 700°C mi fa immaginare che un notevole passaggio di persone (o macchine) sul pavimento possa usurare lo strato superficiale, facendo svanire in tempi più o meno brevi i benefici del trattamento. Forse proprio per questo Casalgrande Padana consiglia questo trattamento solo per rivestimenti e pavimenti residenziali/commerciali a traffico leggero. Tuttavia esiste anche un’alternativa, proprio di Casalgrande Padana, chiamata Bios Granitogres, in cui il trattamento viene fatto nella massa: questo garantisce l’efficacia del trattamento nel tempo, indipendentemente dall’usura e dall’integrità delle piastrelle.

E LA SALUTE? – Mi spiace dover rovinare spesso e sovente tante belle novità con la mia fissazione, la salute. Purtroppo anche in questo caso le notizie non sono proprio molto positive: infatti il biossido di titanio – indipendentemente da dimensione e forma delle particelle – è ritenuto dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) un possibile cancerogeno per l’uomo (classe 2B). Recenemente anche il Niosh (agenzia statunitense) ha classificato il biossido di titanio come cancerogeno, ma in questo caso solo se in nanoparticelle, salvando quindi dal discorso l’utilizzo che se ne sta facendo nella ceramica. Per approfondire puoi leggere l’articolo Diossido di titanio. Un rischio per la salute?” di Davide Manucra (Ecoscienza, 1/2013).


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