Piatto doccia in agglomerato effetto ardesia: vantaggi e difetti

Il piatto doccia in agglomerato è forse quello più utilizzato al giorno d’oggi nei nostri bagni. E’ un piatto composto sopratutto da resina e che, a livello estetico, viene scelto solitamente nella finitura effetto pietra.

In un post di qualche anno fa avevo parlato dei vari tipi di piatti doccia esistenti sul mercato a livello di materiali (link). L’articolo era evidente dovesse essere un breve riassunto dei vari tipi di materiali e così oggi approfondirò esclusivamente l’agglomerato.

Cos’è l’agglomerato

Chiamato anche resina o ardesia, il piatto doccia in agglomerato è solitamente composto da una percentuale variabile di resina e la restante parte di cariche minerali naturali (come per esempio il triidrato di alluminio e il carbonato di calcio).

Vantaggi e difetti del piatto doccia in agglomerato / resina

Il piatto doccia in agglomerato ha il vantaggio di poter assecondare quasi ogni tipo di necessità di cantiere. Può essere prodotto con misure che superano anche i 2 metri di lunghezza, e può essere facilmente tagliato sia dal produttore sia in cantiere dall’idraulico. Viene prodotto con una serie di finiture che rimandano a materiali naturali, come la pietra o il legno, ma è disponibile anche in finitura liscia, che a seconda del tipo di agglomerato potrebbe già risultare antiscivolo. Il piatto risulta inoltre più caldo rispetto alla ceramica come materiale, pertanto sarà più piacevole l’ingresso in doccia. Per quel che riguarda invece i difetti…te li spiegherò tra poco, parlandoti dei vari tipi di agglomerato esistenti sul mercato. Il problema principale, infatti, sta proprio nel capire quale tipo di resina si sta scegliendo. Esistono diversi tipi – con caratteristiche e resistente molto differenti – che esteticamente risultano però tutti uguali. Neanche il nome del materiale può aiutare di solito, perché gli agglomerati vengono spesso battezzati con nomi commerciali inventati e registrati dai singoli produttori. Come fare allora a capire la qualità del prodotto? Guardando al suo interno.

1. Piatto doccia in agglomerato/resina verniciato

E’ un piatto doccia realizzato con uno spessore di 3 cm di resina “grezza”, che poi viene solo verniciata del colore desiderato sui lati a vista. Vuoi il piatto doccia nero? In realtà è tutto bianco, ma poi una vernice donerà al tuo piatto il colore che tanto desideri. Questo tipo di piatto doccia può patire il graffio, che nel caso può essere riparato con un pennarello indelebile o uno spray. Tutti i piatti doccia che ho mai visto di questo tipo resistono solo un minuto a prodotti chimici come il Betadine prima di cominciare a macchiarsi, quindi è bene rimuovere immediatamente eventuali macchie.

2. Piatto doccia in agglomerato/resina con gelcoat

Simile al piatto doccia precedente, se non per il fatto che la finitura ha uno spessore maggiore (nell’ordine di uno o due millimetri). Il principio della finitura è simile a quello di una resina per pavimenti. I graffi più banali non creeranno grossi problemi; anche la resistenza alle macchie è maggiore, arrivando a resistere al Betadine anche 24h.

3. Piatto doccia in agglomerato/resina a tutto spessore

In questo caso i nomi degli agglomerati sono solitamente molto noti nell’interior design: Corian, Solidtech o Tecnoril. Sono materiali molto pregiati, riparabili al 100% e con una buona resistenza alle macchie. La resina di cui sono composti è acrilica (mentre nei piatti doccia precedenti è solitamente poliestere) e non c’è nessun trattamento superficiale per ottenere la finitura a vista: il piatto doccia è uguale da cima a fondo. Questi tipi di piatti doccia sono solitamente più costosi.

Come riconoscerli in negozio

Purtroppo, vedendo i singoli campioni, difficilmente ti sarà possibile riconoscere quale tipo di piatto doccia stai guardando. Questo perché anche i campioncini per i venditori vengono rifiniti del colore desiderato su tutti i lati vista, impedendoti di capire com’è realmente fatto il piatto. Per capire quale dei tre tipi di piatti doccia stai osservando hai solo due metodi:

  • Leggere la scheda tecnica del prodotto, sperando sia descritto il materiale (capita raramente)
  • Rompere un campione del prodotto per vedere com’è fatto

Nelle prossime settimane cercherò di realizzare un video per far vedere meglio le differenze e spiegare in maniera più approfondita la consistenza dei tre tipi. Nel frattempo spero che questo post possa esserti stato d’aiuto per capire meglio cosa stai comprando.


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